MALATTIA DI MAREK
La malattia di Marek, prima che si diffondesse su larga scala l'impiego dei vaccini dotati di elevata efficacia, era una fra le più diffuse, se non la più diffusa malattia del pollo. A quell'epoca, nei paesi in cui la pollicoltura in tensiva era molto sviluppata, circa un pollo su venti moriva per malattia di Marek. L'infezione è diffusa in tutto il mondo. E stata riscontrata in polli di villaggi africani e fra quelli della giungla della Malesia.
In questi casi però la malattia di solito non si presenta in forma preoccu pante. Essa assume invece rilevanza economica nei paesi nei quali l'avicoltu ra presenta carattere intensivo e soprattutto là ove si allevano ceppi di polli importati dagli USA o dall'Europa.
Sebbene si conosca un virus molto simile a quello della malattia di Marek ubiquitario nel tacchino, non esistono dimostrazioni che il virus della malat tia di Marek, in condIzioni naturali, determini la malattia in altre specie aviarie.
La malattia di Marek è una malattia linfoproliferativa del pollo che colpi sce la maggior parte dei visceri e dei tessuti, con particolare elezione per i nervi periferici. Dal punto di vista prognostico e profilattico è opportuno sud dividerla nelle sue due forme: classica ed acuta, anche se queste forme posso no in parte fra loro sovrapporsi. La forma classica è caratterizzata dall'ingrossamento dei nervi periferici e da paresi e paralisi, ma in alcuni polli colpiti possono coesistere neoplasie linfoidi soprattutto alle gonadi. Nella forma acuta è infrequente il riscontro di lesioni macroscopicamente apprezzabili ai nervi che sono, invece, spesso rilevabili all'esame istologico. La diffusione delle lesioni ai vari organi così come il manifestarsi della malattia in forma classica o acuta dipendono soprattutto dalla virulenza del ceppo virale, ma anche dalla costituzione genetica della razza o del ceppo dei polli e dalla loro situazione immunitaria.
Si conosce un'altra manifestazione dell'infezione con virus della malattia di Marek che è caratterizzata da un'encefalite acuta e da una transitoria paralisi.
EZIOLOGIA
La malattia di Marek è una malattia infettiva, altamente contagiosa, facil mente trasmissibile al pulcino recettivo, mediante inoculazione di sangue o cellule neoplastiche di polli ammalati.
L'agente eziologico è un DNA-virus, associato alla cellula, appartenente al gruppo dei virus erpetici. Il virus completo, non associato alla cellula ("cell free") si isola in quantità notevole solo dall'epitelio dei follicoli delle penne. I virus della malattia di Marek finora isolati hanno diversa patogenicità. I più patogeni sono responsabili della forma acuta della malattia di Marek, altri, meno patogeni, causano la forma classica e ve ne sono altri del tutto privi di patogenicità. Tutti i ceppi isolati presentano tipico effetto citopatico nelle colture di rene di pollo e di fibroblasti di embrione di pollo. Inoculati nell'embrione di pollo, sulla membrana corionallantoidea, nel sacco vitellino o per via endovenosa, determinano sempre ispessimenti caratteristici ("pocks") sulla membrana corionallantoidea.
Per la titolazione del virus della malattia di Marek sia libero o associato alle cellule si possono utilizzare sia colture di cellule sia uova embrionate.
In molti, per non dire in tutti gli allevamenti industriali di tacchini è pre sente un herpesvirus, molto simile dal punto di vista antigenico al virus della malattia di Marek, ma non patogeno per il tacchino né per il pollo e che tro va attualmente largo impiego nella preparazione di vaccini.
Sebbene l' herpesvirus del tacchino e il virus della malattia di Marek siano dal punto di vista sierologico strettamente simili, sono stati isolati 3 sierotipi. Il primo è quello dei virus della malattia di Marek, in forma acuta e in forma classica, sia delle loro varianti meno patogene. Il secondo sierotipo è quello dei virus della malattia di Marek naturalmente apatogeni; il terzo è quello dell' herpesvirus del tacchino.
SINTOMATOLOGIA
La malattia di Marek colpisce soprattutto i polli tra la 12a a le 24a settima na d'età, ma può pure presentarsi più precocemente, ad iniziare dalla 6a set timana, o più tardivamente, in soggetti che hanno oltrepassato le 24 settimane.
Il periodo di incubazione è variabile: in certi casi può limitarsi a sole 3 o 4 settimane, in altri può prolungarsi per mesi.
Malattia di Marek: forma classica
La mortalità, variabile, è di solito conte nuta, superando raramente il 10-15%; in alcuni casi è limitata ai soggetti di poche settimane, sebbene normalmente si manifesti in uccelli di età superiore alle 6 settimane.
La sintomatologia è in rapporto alla sede delle lesioni nervose. L'interes samento del nervo sciatico e del brachiale è frequente, provocando, rispetti vamente, paralisi spastica degli arti pelvici e delle ali. Gli uccelli colpiti in modo grave sono incapaci di mantenersi in piedi e di muoversi, assumendo a volte una posizione caratteristica, con una gamba tesa in avanti e l'altra indietro. Quando sono interessati i nervi cervicali possono presentare torci collo; mentre se sono colpiti il vago e i nervi intercostali la sintomatologia sarà dì tipo respiratorio. Quando sono interessati i nervi del tratto intestinale si avrà costipazione o diarrea, con perdita di peso. L'intervallo tra la com parsa della sintomatologia e la morte varia da pochi giorni a molte settima ne, ma raramente i soggetti colpiti guariscono.
Malattia di Marek: forma acuta
In questa forma la mortalità è di solito molto più elevata che nella forma classica. Nei gruppi colpiti non è infrequente os servare un incidenza del 10-30%; ma è pure possibile che essa raggiunga an che l'8°%. La mortalità può aumentare rapidamente nel giro di poche settimane e poi cessare, oppure mantenersi costante, o decrescere lentamen te, nel corso di diversi mesi. All'inizio dell'episodio morboso i polli muoiono improvvisamente, senza sintomi premonitori, più tardi la mortalità è di soli to preceduta da un periodo di abbattimento ed alla fine i capi che vengono a morte presentano spesso sintomatologia paralitica simile a quella osserva bile nella forma classica.
Paralisi transitoria
E’ una rara manifestazione che si verifica in seguito ad infezione con virus della malattia di Marek nei polli di 5-18 settimane di età.
Gli uccelli presentano improvvisamente una paresi o paralisi degli arti, delle ali e del collo, di grado variabile.
La mortalità è scarsa e la malattia è caratterizzata dalla guarigione con scom parsa dei sintomi in 24-48 ore.
LESIONI ANATOMOPATOLOGICHE
Lesioni macroscopiche
Nella Malattia di Marek classica il reperto caratteri stico è l'ingrossamento di uno o più nervi periferici che possono avere spes sore due o tre volte quello normale; è perduto il normale aspetto striato ed il colorito da bianco perlaceo diviene grigiastro; talvolta il nervo può presen tarsi edematoso. Sono interessati più di frequente e più agevolmente rileva-bili all'esame necroscopico i plessi brachiali, lombosacrali, celiaco, il nervo vago addominale e i nervi intercostali.
Talvolta può accadere di non rilevare nervi con lesioni macroscopiche in polli con manifestazioni paralitiche; queste sono invece osservabili, nei ca ratteristici aspetti, all'esame istologico. Talvolta, accanto alle lesioni dei ner vi vi sono anche linfomi viscerali, di frequente all'ovaio, in forma di piccoli noduli, di consistenza molle e di colorito grigiastro, di rado di grandezza mag giore, giallastri, lobulati. Neoformazioni linfoidi si possono rinvenire anche nei polmoni, nei reni, nel cuore e nel fegato.
La forma acuta è caratterizzata da processi linfoproliferativi diffusi a uno o più visceri, che risultano aumentati di volume; sono colpiti con maggior frequenza: fegato, gonadi, milza, reni, polmoni, proventricolo e cuore. Tal volta, neoformazioni linfoidi si formano sulla cute, in corrispondenza dei fol licoli delle penne e nei muscoli scheletrici. L'aumento di volume del fegato è solitamente modesto nei giovani polli, mentre in quelli di età maggiore può essere così pronunciato che la lesione non si differenzia da quella della leuco si linfoide.
L'infiltrazione linfoide nei nervi è frequente nei giovani polli, ma può es sere assente negli animali adulti.
Lesioni microscopiche
Gli aspetti istopatologici della malattia di Marek nella forma acuta e nella forma classica sostanzialmente non differiscono. La ma lattia inizia con proliferazione di cellule linfoidi, in alcuni casi ad andamento progressivo, in altri accompagnata da processi regressivì. Le alterazioni re gressive sono più frequenti nella forma classica che in quella acuta, in cui la linfoproliferazione tende ad assumere aspetti neoplastici diffusi.
I nervi periferici possono essere interessati da fenomeni a carattere prolife rativo, infiammatorio o cronico con lesioni di lieve entità, classificati rispet tivamente come tipo A, B, C. La lesione di tipo A è caratterizzata da proliferazione di cellule linfoidi con presenza di elementi reticoloendoteliali, linfoblasti e linfociti piccoli, medi e grandi. Nella lesione di tipo B il nervo presenta edema interneuritico, proliferazione di cellule di Schwann ed infii trazione, da lieve a moderata, di piccoli linfociti e plasmacellule. La lesione di tipo C consiste in piccole aree moderatamente infiltrate da linfociti e pla smacellule.
Le lesioni di tipo A sono le lesioni che compaiono precocemente e conse guentemente si riscontrano con maggior frequenza nei polli morti all'inizio dell'evento morboso, molto spesso associate alle lesioni linfoproliferative viscerali, mentre le lesioni di tipo B, che insorgono dopo quelle di tipo A, sono più frequenti nei polli nei quali la malattia presenta lungo decorso. Le lesioni di tipo C si osservano invece nei polli infetti, ma che non presentano sintomi clinici.
Nel sistema nervoso centrale vi sono lesioni linfoproliferative simili a quel le di tipo A descritte nei nervi e, con maggior frequenza, alterazioni a carat tere infiammatorio proprie delle encefalomieliti virali. Gli aspetti tipici sono rappresentati da manicotti perivasali, ma si può pure osservare proliferazio ne della microglia.
I linfomi negli organi viscerali e negli altri tessuti, ma non nel sistema ner voso, sono le lesioni più comuni dopo quelle nervose. Essi presentano aspetti simili a quelli osservati nelle lesioni di tipo A dei nervi periferici e le cellule neoplastiche sono cellule timo-dipendenti (cellule T). Nella borsa di Fabrizio si possono osservare fenomeni proliferativi interfollicolari e formazioni ci stiche. Borsa di Fabrizio e timo possono presentarsi ipoplasici con aspetti degenerativi.
PATOGENESI
La malattia si contrae per inalazione di materiale infetto che origina dalla desquamazione della cute e delle piume dei polli infetti. Non esiste la possibi lità di trasmissione per via verticale. Subito dopo l'infezione si verificano le sioni agli organi linfoidi primari, di grado variabile secondo la sensibilità del soggetto, che si traducono nella comparsa di un'immunosoppressione.
Il virus si diffonde in tutto l'organismo legato ai linfociti infetti ed è pre sente una persistente anemia. Il germe raggiunge le cellule epiteliali dei folli coli delle piume da cui si diffonde nell'ambiente nelle cellule desquamate, che costituiscono una fonte di infezione per altri soggetti.
Nei nervi e in altri tessuti si formano lesioni microscopiche di tipo A in un periodo di alcune settimane e possono evolvere in tempi variabili infil trando massivamente i nervi e trasformandosi in linfomi in altri tessuti ed organi.
In altri soggetti le lesioni di tipo A regrediscono a lesioni di tipo B.
Entrambi questi processi portano a morte l'animale colpito. I volatili re stanti sono clinicamente sani, ma rimangono infetti e portatori della malat tia per tutta la vita.
EPIDEMIOLOGIA
La malattia di Marek, prima dell'introduzione su larga scala della profi lassi vaccinale, era estremamente diffusa in tutto il mondo. Essa provocava, quasi ovunque, gravi danni economici all'industria avicola. Nonostante l'in fezione sia ampiamente diffusa negli allevamenti di polli, l'incidenza della malattia è imprevedibile e questa è una delle sue caratteristiche. La mortalità può variare non solo tra allevamento e allevamento, ma anche tra uno stesso gruppo di animali, da un capannone all'altro e da un parchetto all'altro, an che in uno stesso edificio.
Il virus della malattia di Marek è ubiquitario: l'infezione è risultata presente in tutti i gruppi commerciali sottoposti ad esame nelle varie parti del mondo.
Non sono disponibili dati certi sulla frequenza dei virus non patogeni e dei ceppi che provocano la forma classica e la forma acuta della malattia di Ma rek, ma è stata dimostrata la possibilità che in uno stesso gruppo di polli sia no presenti tutti e tre i tipi.
L'infezione può verificarsi a diverse età, però è più frequente nelle prime settimane di vita. Un gruppo infetto, nella maggior parte dei casi, permane tale per tutta la durata del ciclo produttivo e così la disseminazione di virus è continua.
Il virus della malattia di Marek si diffonde rapidamente dai volatili infetti a quelli sani. Il virus è presente nelle secrezioni orali, nasali e tracheali e nelle cellule epiteliali dei follicoli delle penne si evidenzia inoltre mediante tampo ni cloacali. Le cellule desquamate dei follicoli delle penne sono la fonte prin cipale di diffusione; unendosi alla polvere del pollaio ed alla lettiera, possono mantenersi infettanti anche per un anno. Il contagio avviene solitamente attraverso l'apparato respiratorio, per via aerogena.
La trasmissione del virus per via verticale, cioè attraverso l'uovo, non è stata finora dimostrata.
Numerosi sono i fattori che possono condizionare la gravità della malattia nel singolo soggetto e nel gruppo.
La costituzione genetica esercita notevole influenza nell'impedire lo sviluppo della malattia dopo l'infezione, ma non l'infezione. Così hanno influenza: il sesso, le femmine sono più colpite dei maschi; l'età in cui avviene l'infezio ne, diminuendo l'incidenza della malattia con l'aumentare dell'età al momento dell'infezione; lo stato immunitario, risultando più resistenti i polli dotati d' im munità attiva o passiva.
Comunque lo sviluppo e la gravità della malattia sono anche in rapporto alla patogenicità del virus che ha infettato il gruppo.
Poiché un medesimo gruppo di polli può venire infettato da più ceppi di virus della malattia di Marek, vi è la possibilità che un ceppo poco patogeno o non patogeno precedendo l'infezione di un ceppo più patogeno possa aver indotto una risposta immunitaria e proteggere così gli animali dall'azione pa togena della nuova infezione.
In condizioni ambientali favorevoli il virus può permanere nel pollaio ed infettare la nuova partita di pulcini introdotti.
I fattori di stress, quali spostamenti, vaccinazioni contro altre forme mor bose, manualità, debeccaggio e cambiamenti di alimentazione, hanno pure importanza nel condizionare l'incidenza della malattia nel gruppo.
DIAGNOSI
La diagnosi si deve basare sui descritti reperti cimici e anatomopatologici, poiché gli esami sierologici e l'isolamento del virus non hanno alcun signifi cato diagnostico, essendo, come si è visto, la maggior parte dei polli infetta da virus della malattia di Marek siano essi vaccinali, patogeni o entrambi.
PROFILASSI
Non è disponibile alcun trattamento terapeutico contro la malattia di Ma rek ed il suo controllo si basa sulla profilassi ambientale, cioè nell'evitare che i pulcini vengano a contatto con fonti d'infezione, sulla selezione genetica di ceppi di polli resistenti e sulla vaccinazione.
Profilassi ambientale
Non verificandosi la trasmissione verticale del virus o comunque non rivestendo essa importanza, è possibile ottenere polli non infetti praticando l'isolamento nell'incubazione e nell'allevamento, ma per l'elevata diffusione del virus la cosa non è facilmente ottenibile nella pratica. Tuttavia si producono polli non infetti allevandoli in "isolatori" od in am bienti a pressione positiva, con ricambio ad aria filtrata. Tali pratiche non sono però adottabili per ragioni economiche negli allevamenti commerciali e vengono usate per ottenere gruppi indenni da malattia di Marek a scopo sperimentale e per la produzione di uova per la preparazione di vaccini.
Anche se non è attualmente ipotizzabile la produzione di polli per il com mercio indenni dalla malattia di Marek, si possono tuttavia adottare alcune misure per limitare o comunque ritardare l'infezione, riducendo così i danni. I pulcini devono essere allevati separatamente da altri gruppi di polli, alme no per i primi 2-3 mesi di vita, cioè nel periodo in cui sono più sensibili all'in fezione. Dovrebbe venire applicato nell'azienda il metodo di allevamento del "tutto pieno-tutto vuoto" che solo consente, nell'assenza di animali, con un efficace disinfezione dell'ambiente, di interrompere il ciclo di infezione. Le caratteristiche costruttive dei ricoveri dovrebbero essere tali da permettere la completa disinfezione esterna ed interna. E’ pure consigliabile un trattamen to insetticida dei ricoveri, essendo gli insetti possibili veicoli dell'infezione.
Selezione genetica
E’ stato dimostrato che con la selezione genetica è possi bile ottenere rapidamente un aumento di resistenza alla malattia. Pertanto se le aziende di selezione si impegnassero in tal senso, si potrebbero ottenere polli geneticamente resistenti e così diminuire l'incidenza della malattia di Ma rek. La selezione dovrebbe basarsi sull'esame della progenie.
Vaccinazione
I vaccini attualmente in commercio sono preparati con ceppi virali della malattia di Marek modificati o con virus erpetico del tacchino (HVT = Herpesvirus del tacchino).
I ceppi modificati sono generalmente ottenuti mediante passaggi su tessu tocolture; possono essere distinti in ceppi che si diffondono da pollo a pollo e ceppi che non si diffondono. I vaccini che si diffondono sono stati prepara ti partendo da un ceppo che provoca la malattia di Marek nella forma classi ca e da un virus naturalmente non patogeno. Essi si trasmettono da pollo a pollo, ma la vaccinazione di solo una parte del gruppo non si è dimostrata sufficiente ad indurre rapidamente una valida ed uniforme immunità. In questi vaccini il virus si trova associato alle cellule ("cell-associated"). I vaccini che non si diffondono sono stati ottenuti sia da virus patogenì sia da virus natu ralmente non patogeni e non si trasmettono da pollo a pollo. In passato han no trovato largo impiego, nella forma "cell-associated", ma ora sono stati pressoché completamente sostituiti dal vaccino preparato con herpesvirus.
I vaccini preparati con herpesvirus del tacchino sono diffusamente usati nella maggior parte del mondo sia nella forma "cell-associated", sia in quel la "cell-free", liofilizzata.
Tutti i vaccini sono risultati efficaci nel ridurre significativamente l'inci denza della malattia di Marek, ma non nell'impedire una successiva infezio ne da parte di ceppi patogeni, il cui tasso sembra però venire ridotto.
I vaccini vengono solitamente somministrati individualmente ai pulcini di un giorno di età, all'incubatoio, prima della loro spedizione all'allevamento. La dose minima consigliata è di 1000 unità formanti placca, per capo. Nel corso di una settimana circa, si sviluppa un buon grado di protezione che permane per tutta la vita.
I vaccini allestiti con herpesvirus del tacchino sono attualmente di gran lunga i più diffusi e, nella forma liofilizzata, offrono considerevoli vantaggi per la facilità di distribuzione, conservazione e somministrazione, rispetto ai vaccini "cell-associated" che devono essere conservati in azoto liquido.
Conclusioni
La vaccinazione è il più efficace mezzo profilattico contro la malattia di Marek, ma, anche per l'incostanza degli allevatori negli interven ti vaccinali, non vanno trascurate le altre misure profilattiche. L'igiene e l'al levamento accurato degli animali mantengono tutta la loro importanza, anche con l'uso della vaccinazione, ritardando il momento dell'infezione e riducen do il tasso di virus patogeno presente nell'ambiente. Inoltre non va trascura ta la selezione di animali resistenti alla malattia di Marek, poiché i polli geneticamente sensibili sono più recettivi, anche dopo la vaccinazione, rispetto ai polli geneticamente resistenti.
mercoledì 26 agosto 2009
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Complimenti per la recensione. Volevo solo integrare il fatto che esiste una medicina per curare la malattia di Marek. seb69s@libero.it
RispondiEliminaQuale sarebbe questa medicina?
EliminaQuale sarebbe la medicina?
RispondiEliminaHo pulcini di un mese. Posso ancora vaccinarli? Se mi istruite vi ringrazio di cuore.spesso mi covano galline a mia insaputa e vengono fuori dai fienili con a sguito tanti pulcini...ma ad un certo punto cominciano a manifestare la Marek e muoiono. Grazie
RispondiEliminaHo pulcini di un mese. Posso ancora vaccinarli? Se mi istruite vi ringrazio di cuore.spesso mi covano galline a mia insaputa e vengono fuori dai fienili con a sguito tanti pulcini...ma ad un certo punto cominciano a manifestare la Marek e muoiono. Grazie
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